12/12/2018

Cornacchini: «Devo tenere alta la tensione»

Bari-Roccella chiude il girone di andata.

C’è un clima generale di festa attorno alla squadra. Guai, però, a staccare anzitempo la spina: «Devo decidere la formazione. Il Roccella ha giocatori validi, alcuni sono originari di Bari e saranno motivatissimi. Non mi fido, devo prepararla in una certa maniera e tenere la tensione alta. Le gare a cavallo delle feste sono pericolose, mi piacerebbe chiudere a più 11 il girone di andata. Delle difficoltà ci saranno sicuramente. I record fanno piacere, ma m’interesserebbe essere ricordato perché avremo vinto il campionato, quando sei più giovane forse ci pensi, ma ormai son vecchio, non ci bado».

L’impegno contro i calabresi, poi sette giorni di stop: «Della pausa c’è bisogno in generale, anche mentalmente, bisogna arrivarci bene e finire in bellezza. Poi avremo tempo per ricaricare».

Cosa aspetta la squadra fino alla ripresa del campionato?
«Non si fa più il richiamo di preparazione, lasceremo una settimana libera, poi avremo la partita contro il Messina il 6 gennaio. Lavoreremo come stiamo facendo sempre, abbiamo bisogno di staccare, il 31 dicembre torniamo in sede, impossibile fare troppi carichi».

Il Bari viene da due vittorie senza brillare: «La realtà è che tutte fanno fatica, difficoltà ce ne saranno sempre. Domenica siamo andati a giocare in un ambiente che mentalmente non ci faceva dare il massimo. Un Di Cesare, un Brienza, abituati a stadi bellissimi, vanno a Castrovillari su un campo inguardabile con pochi spettatori, e un po’ fanno fatica. Dobbiamo essere bravi a tenere la tensione alta. Rifarei le scelte delle ultime partite, pur non avendo giocato bene. A volte uno fa la scelta sbagliata agli occhi degli altri, che però è giusta dal proprio punto di vista. Vivo lo spogliatoio, so quando e come intervenire, non faccio a caso. C’è un pensiero dietro. A volte devi rischiare, non sono mai scelte casuali per quanto mi riguarda. Erano partite problematiche, è fisiologico, anche mentalmente non le abbiamo affrontate in modo giusto. A livello mentale però siamo forti, anche nelle difficoltà. Per fare questo, devi passare da settimane di lavoro. I giocatori si applicano tanto fisicamente e si crea nervosismo positivo nel gruppo, questo fa sì che si superino le difficoltà. La nostra è una squadra nettamente più forte qualitativamente, se ti alleni fortissimo poi riesci a vincere. Il lavoro, abbinato alla qualità, paga. Sono contento di come stanno andando le cose. Sono convinto che se hai qualità e non fai grossi danni, i risultati arrivano. L’allenatore deve essere sereno, tranquillo, ho una squadra forte. Non possiamo nasconderci. Per poter vincere non basta, devi essere preparato mentalmente e fisicamente. Se non avessimo avuto questo ruolino, l’ambiente sarebbe stato insoddisfatto. Il Bari non deve pensare nulla, deve guardare avanti con fiducia».

La statistica dice che il Bari, prima della sosta natalizia, ha vinto solo due volte in 20 anni, e quella di domani sarà anche la partita numero 17 del campionato… «Non conoscevo il dato, dico solo che il pericolo è dietro l’angolo. Non sono scaramantico».

Una panoramica sui singoli: «Non penso che Iadaresta partirà titolare. È arrivato da poco, in attacco ho l’imbarazzo della scelta, ma è importante per noi, non vorrei stravolgere tanto. Neglia e Brienza hanno fatto qualcosa in meno questa settimana, ma sono tutti a disposizione. Secondo me la condizione fisica è determinante, soprattutto in queste giornate. Oggi nella rifinitura ho mischiato un po’ le carte, non voglio sbagliare. Bollino? Devo fare delle scelte, che devono esser rispettate. Per la regola degli under, domenica scorsa è andato in tribuna, ma è importante per noi. Ridl, il nuovo acquisto, è un ragazzo del 2000, in questo momento è chiuso. Lavorerà come gli altri e ci sarà spazio. Di Cesare ha una qualità tecnica indiscussa. Il primo giorno che è arrivato ho iniziato a vedere che aveva dei numeri. Domenica scorsa lo invitavo a crossare, poi quando ho visto che ha segnato sono stato contentissimo. Aloisi invece è tornato da un infortunio, lui e D’Ignazio ci torneranno presto utili».

Dopo il Roccella arriva… il Natale «Mangerò cappelletti in brodo. Il dolce a Fano lo porterò da qui, ho scelto la pastiera. E poi mi concederò il pandoro artigianale del bar di fronte a casa mia».

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