15/12/2018

Cornacchini: «Dobbiamo fare la partita con intensità, testa, voglia»

È il Rotonda la penultima avversaria del Bari nel girone di andata. Si giocherà sul campo neutro “Mimmo Rende” di Castrovillari.

Mister Cornacchini, nonostante l’ultimo posto in classifica dei lucani, fiuta i pericoli dell’incontro: «La loro fisionomia col mercato è un po’ cambiata. Sono bravi a concedere poco, hanno attaccanti bravi e veloci. Dobbiamo stare attenti, ma è una squadra alla nostra portata. Dobbiamo fare la partita con intensità, testa, voglia. Le partite in questo periodo pre e post feste sono pericolose, dobbiamo essere concentrati. Floriano sta bene, è convocato. Tridente con Simeri e Neglia? Probabilmente no. Iadaresta? Vediamo come si mette la partita, non faccio prima queste valutazioni. Ha struttura fisica, di testa ti dà una mano, con le sue caratteristiche bisogna giocare molto nell’area di rigore avversaria. È un giocatore importante, come gli altri. Non partirà però dall’inizio».

Con quale atteggiamento sarà affrontato il testacoda? «Cercando di imporci. Penso ad esempio alla gara col Troina. Se non stai benissimo fisicamente e mentalmente, le partite cambiano e soffri. Eravamo lenti nel giro palla. La colpa non è dei ragazzi, se io metto due terzini che non possono sviluppare la manovra non è demerito loro se poi la palla non viaggia. Avevo studiato la partita contro i siciliani e ho cercato di prevenire le difficoltà. Vincere giocando bene è bellissimo, ma a volte non è possibile. Sapevo che avremmo potuto giocare non bene, ma ero convinto che potevamo vincere contro una squadra che fisicamente poteva metterci in difficoltà. Noi dobbiamo sempre fare la partita e alla lunga possiamo sprecare più energie degli altri».

Il Bari intanto frantuma record: «Non penso al Bari di Capocasale o Conte, sono categorie diverse, campionati diversi. Quello che m’interessa è raggiungere il traguardo alla fine. Non guardo i record, sinceramente. Fanno piacere, ma l’obiettivo che ci siamo posti è quello finale».

La squadra, tuttavia, può crescere ancora: «C’è da migliorare a livello di mentalità. Le squadre vincenti sono quelle che concedono poco e curano i particolari, per riuscirci devo essere ancora più convincente in quello che dico».

Cornacchini è pronto per essere a lungo sulla panchina del Bari? «Non c’è una regola precisa, sono situazioni che vanno vissute giorno dopo giorno. Non mi faccio influenzare da nulla. Sono sereno e a posto con la coscienza, cerco di metterci impegno, volontà e passione. Se poi non vengono i risultati, non posso farci niente. Uno che vince non deve rimanere per forza, così come uno che perde non deve andare via a tutti i costi. Mi candido a finire bene quest’annata. Il resto non m’interessa. È un pensiero che non ho. Anche perché ­ aggiunge ­ il calcio è uguale in tutte le categorie. I calciatori sono diversi. Certamente cambiano le pressioni e le gestioni, ma in D ci sono allenatori preparati sulle questioni di campo, e in generale nelle serie inferiori ce ne sono una marea. Io al Milan ho avuto Capello, che non t’insegnava calcio, ma non sbagliava mai una scelta sui giocatori o sui cambi».

Esiste un Cornacchini nell’organico attuale del Bari? «No, io ero più un finalizzatore, non partecipavo molto alla manovra. Non mi vorrei in questa rosa, se non come alternativa. Da giocatore vivevo d’istinto, da allenatore devi essere razionale. Sono sanguigno, non sono un calcolatore. Essere folle è un limite, ma col tempo sono migliorato molto».

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