Cornacchini: «Con il Marsala la partita di tutti»

09/02/2019

Andare nella stessa direzione vuol dire vincere il campionato e questo è un bene per tutti: città, tifosi, Società, squadra e giornalisti.

A ventiquattro ore dalla sfida casalinga contro il Marsala, mister Cornacchini nella consueta conferenza stampa pre partita analizza il momento del Bari: «Per il destino del Bari ci vuole tempo. Abbiamo ancora 12 partite e il fattore campo conta relativamente. Ora dobbiamo vincere in casa e fuori casa. Serve un atteggiamento maturo e io sono convinto che questo sia un Bari pronto e maturo. I ragazzi hanno capito cosa abbiamo sbagliato contro la Turris, che si è dimostrata un'avversaria di livello. Adesso bisogna ripartire come se non fosse successo niente, ma affrontando ogni partita con la giusta concentrazione.

Ma che partita farà il Marsala? «Affrontiamo una squadra attrezzata, che ha cambiato di recente modo di giocare, per via di alcuni giocatori che non ha recuperato. Gioca con un 5-3-2 nelle ultime partite, ma penso che verrà a giocarsela a viso aperto. Noi dobbiamo guardare solo a noi stessi. Il lavoro è la chiave di tutto. Non serve dire chi gioca e chi no, perché quella di domani può e deve essere la partita di tutti. Dobbiamo essere motivati e lo siamo, perché è stata una settimana in cui anche a livello di carichi di lavoro abbiamo fatto molto». 

E sui suoi ragazzi dice: «I giovani vanno lasciati il più sereni possibile in questi momenti, anche se in loro c'è più incoscienza e magari non colgono fino in fondo le problematiche che possono sorgere, quindi devi fargliele capire. E questo spetta non solo al tecnico, ma anche ai giocatori più esperti che in questi giorni hanno parlato e lavorato molto con i più piccoli».

Insomma, il Bari è ripartito unito e compatto per affrontare il Marsala: «Non possiamo avere paura dell'avversario, ma non bisogna sottovalutare chi sta di fronte. Non lo abbiamo mai fatto. Per questo io vi dico dall’inizio che finché non c’è la matematica non si è vinto nulla. Noi abbiamo dimostrato la nostra forza sul campo. Che il Bari sia il Bari io lo so. Noi dobbiamo renderci conto che siamo forti e lo sappiamo, ma tra l’essere forti e vincere sempre ne passa, perché vincere sempre non è semplice». 

Poi un passaggio sulle dichiarazioni rilasciate dopo la gara con la Turris: «Non c'è stato nessun caso. Ho chiesto solamente di poter dare qualcosa in più. Credo sia una cosa legittima, tutti possono sempre fare meglio. Se non sapessi che questa squadra può fare di più, non lo chiederei. Noi dobbiamo lavorare, perché l’unica ricetta è il lavoro, e la serenità. Sorrido quando sento di qualcuno che rema in una direzione contraria, perché andare dalla stessa parte vuol dire vincere il campionato ed è un vantaggio per tutti. Per la città, per i tifosi, per la società, per la squadra, per i giornalisti. Per tutti».

In chiusura un passaggio su quello che nelle ultime partite sembra essere stato il tallone d'Achille dei galletti: «Abbiamo lavorato parecchio in settimana sui calci piazzati, perché se prendi alcuni gol su quelle situazioni vuol dire che forse ci devi lavorarci di più. Ho rivisto la rete contro la Turris, mi sembra che ci sia stata una gamba tesa sul portiere. Non è una giustificazione. Forse Marfella ha peccato di inesperienza nel non restare a terra, ma l'errore è stato collettivo, perché in molti non si sono mossi bene. Non abbiamo protestato subito perché è stata un’azione veloce e solo sui replay si è visto meglio l’azione».

Per riguardare la conferenza stampa
 

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