Laribi: «A Bari di Serie C solo il campionato; sono al servizio dei compagni»

30/01/2020

Il fantasista che ama i gatti, Baggio e Brienza

Il fantasista italo-tunisino Karim Laribi si presenta.

«In C avevo giocato solo dopo la primavera, quando mi hanno proposto di tornarci non è stato semplice, lo ammetto. Ma la verità è che qui di Serie C c’è solo il campionato da giocare: piazza e Società sono di un'altra categoria. So che ora tirerò fuori un ricordo doloroso per i tifosi del Bari, ma ricordo la mia partita qui con il Latina: il San Nicola era pieno in ogni settore; il mio sogno è quello di rivederlo così indossando questa maglia. La Serie C è un campionato molto tosto, però mancano molte partite e secondo me tutto è possibile. Il nostro obiettivo deve continuare a essere quello di pensare a noi, cercando di macinare più punti possibile a prescindere da quello che fanno gli altri. A livello collettivo contro la Sicula abbiamo fatto certamente meglio facendo emergere le nostre qualità tecniche, mentre contro la Reggina abbiamo avuto un po' più di difficoltà, soprattutto sugli ultimi 30 metri, ma l'abbiamo riacciuffata contro una squadra che a pallone ha giocato poco. Credo che la nostra squadra abbia un grandissimo carattere e lo abbia dimostrato a Reggio».

In campo Laribi è un giocatore duttile, capace di ricoprire più ruoli: «Sono al servizio di tutti i compagni che hanno bisogno di me in campo, mi metto a disposizione cercando di fare quello che so fare meglio: passare la palla. Io non ho problemi a giocare come mezz'ala, mezza punta o esterno. Ho una buona qualità nel ricoprire più ruoli e questa è una fortuna. Il numero 10? Lo hanno avuto tanti giocatori e il mio idolo calcistico è sempre stato Baggio; lo ha avuto anche Brienza che per me è sempre stato un piccolo idolo, di quei picoletti che sapevano giocare dietro le punte. Quando sono arrivato, prima di prendere la n.10, ho chiesto il permesso a Ciccio. Ho bisogno ancora di tempo per arrivare al massimo della forma, ma sono stato buttato subito nella mischia anche se non giocavo da un po'. Credo di star bene, non ho avuto dolori e questa è una cosa importante».

Fuori dal campo Karim è un uomo spogliatoio e ha una passione per i gatti: «Sono un po' rompiscatole nello spogliatoio, soprattutto con i ragazzi più giovani, perché voglio che crescano e migliorino. Sono convinto che se lavori in questo modo, loro possano dare un contributo enorme alla squadra. È quello che hanno insegnato a me e io cerco di trasferirlo a loro. I gatti? Li amo, ne ho uno che si chiama Ivy che ho portato con me a Bari, non potevo lasciarlo solo».

A Bari il nuovo n.10 biancorosso ritrova due Andrea, Schiavone e Milani (allenatore in seconda di Vivarini ndr): «Li ho sentiti spesso nei giorni che hanno preceduto la mia scelta di venire qui, ma quello che ci siamo detti è un segreto. Sono molto felice di fare questo percorso con loro. Cercherò di sdebitarmi per i gol segnati al Bari da avversario.

Futuro? Vediamo in questi mesi, poi si faranno le valutazioni; sono qui per dare il mio contributo.  Tifosi? Chiedono di sudare la maglia ed è una cosa che farò sempre; poi posso mandare un pallone in curva, ma rispetto e massimo impegno non mancheranno mai». 

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