‘Ask to’… con Karim Laribi pt.2

07/04/2020

Inviaci le tue domande e vieni a scoprire tutto quello c'è da sapere suoi nostri ragazzi

Un gruppo, una squadra, una comunità, non è tale per vicinanza fisica, per contatto, o presenza, ma lo è per affinità, passione, obiettivi comuni, intesa. 

Anche in questo difficile momento storico, senza il pallone che rotola sul prato verde, senza stadio, senza i nostri riti, senza cori, sciarpe e bandiere da sventolare, SSC Bari e i suoi tifosi sono ugualmente vicini, stretti in quell’indissolubile connubio, quell’amore e quella passione per la nostra maglia, certi che presto torneremo ad abbracciarci, a stringerci ed esultare assieme.

E proprio grazie alle domande dei nostri tifosi vogliamo conoscere meglio i nostri ragazzi, i loro interessi, le loro passioni, come stanno passando questi giorni particolari. Questa puntata di ‘Ask to’ ha nuovamente come protagonista Karim Laribi, il fuoriclasse italo-tunisino capace in pochissimo tempo di entrare nei cuori della tifoseria biancorossa.

Per Vito - ‘Nelle prime fasi dell’emergenza non ho avuto particolarmente paura; come tutti, ho un pò sottovalutato la situazione, ho pensato che fosse grave, ma non immaginavo così grave, non ero molto preoccupato all’inizio, o forse solo non volevo esserlo. Adesso sono consapevole della drammaticità della situazione e della forza di questo virus. Ci toccherà attendere, sperando di tornare presto alla nostra vita’.

Per Grazia - ‘Avere a fianco la mia compagna in questi giorni mi aiuta molto, non è una situazione semplice, penso ai miei compagni costretti a stare da soli. Sento spesso i miei genitori che sono a Milano. Io spero che si torni a giocare presto, ma questo senza conseguenze per nessuno. Il calcio è un sport, deve essere divertimento; non sarebbe giusto che il campionato non venga completato, per rispetto alle società, i tifosi, ma ripeto, la salute viene prima’.

Per Alfredo - ‘A gennaio in B non c’erano progetto concreti, poi in molti pensavano stessi male o fossi infortunato dato che non trovavo spazio. Ho scelto Bari perché qui c’è un progetto importante, ambizione, un pubblico importante; è una piazza che merita quanto meno la B e spero succeda il prima possibile. Responsabilità? La sento certo, come tutti i miei compagni. Tutti assieme, con un gruppo coeso, ci può sentire più liberi e forti. Sempre forza Bari’.

 

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