Vivarini «Il San Nicola deve diventare la nostra forza»

05/10/2019

«Vincere le partite in casa dominando, con le buone o con le cattive»

Alla vigilia del match contro la Cavese, mister Vivarini chiede ai suoi un ulteriore step nel percorso di crescita: 

«Dobbiamo invertire il trend casalingo; il San Nicola deve diventare la nostra arma in più, il nostro punto di forza; dobbiamo sfruttare il fatto di avere i nostri tifosi al fianco, fare blocco unico. L’analisi delle partite in casa è importante, questa squadra non ha ancora mai vinto in casa e il fattore campo per noi deve diventare il valore in più. In questo momento dobbiamo trovare la convinzione di fare le cose nel miglior modo possibile. Il San Nicola deve esaltarci. Non possiamo pensare di fare risultato con il lavoro di squadra e con il bel gioco, perché abbiamo iniziato a lavorare insieme da poco. Ora il lavoro fondamentale da fare è sulla mentalità, perché dobbiamo vincere le partite in casa dominando, con le buone o con le cattive, costruendo una mentalità vincente. 

La Cavese è squadra temibile, con individualità di valore; dovremo affrontarla con attenzione e pazienza. 

Questa settimana abbiamo fatto un bel lavoro, sono dei ragazzi che lavorano molto bene, questo gruppo ha cultura del lavoro. Quando si subentra è normale ci siano dei problemi da affrontare, la situazione non può essere buona, ma ho trovato un gruppo unito, una squadra pronta a lavorare sodo. Abbiamo lavorato anche su altri moduli perché è una squadra che può giocare anche con altre soluzioni. Nella fase del non possesso si riescono ad ottenere risultati; in fase di possesso palla serve più lavoro per far si che la squadra trovi il giusto assetto, riesca a giocare in velocita; per i bel gioco c'è da aspettare ancora un po’. La priorità è rimettersi in pista in chiave classifica, dobbiamo lasciare un po’ i fronzoli e pensare al sodo. 

Dobbiamo razionalizzare le caratteristiche dei giocatori in chiave modulo. Le scelte di domani saranno fatte anche in base alla condizione fisica dei ragazzi. Questa squadra può giocare anche con 3 attaccanti, ma senza che l’equilibrio venga a mancare.

Ogni allenatore ha la sua idea di calcio, è chiaro che in questo mese noi affrontiamo le migliori del campionato e non sarà facile, ma serve tempo perché i ragazzi acquisiscano le mie idee. Per me la squadra deve lavorare con distanze minori e con maggiore intensità e stiamo lavoradno per questo.

I leader son imoportanti in una squadra perchè sono quelli che, nelle difficoltà, aiutano i più timidi a tirar fuori le loro caratteristiche nascoste. In questa squadra ci sono dei leader silenziosi: non urlano, ma danno il buon esempio. Bisogna crescere anche da questo punto di vista, vedo ancora una squadra un po’ timida. 

Frattali ha recupero, ma non è ancora al meglio, al pari di Scavone e Floriano; Schavone si è allenato due giorni con noi, devo valutare la sua tenuta, ma averlo a disposizione è utile. Awua è un ragazzo con caratteristiche interessanti, deve crescere dal punto di vista tattico».

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