Il tecnico biancorosso nel post di SSC Bari-Sicula Leonzio

Mister Vivarini nel post gara della sfida contro la Sicula Leonzio: «Stasera contava vincere, anche soffrendo. Di scontato non c’è mai nulla in queste partite, lo sapevamo. Buon primo tempo poi un po’ di stanchezza è venuta fuori, ma era prevedibile perchè era la seconda partita in tre giorni. Se domenica c’era stato un rilassamento mentale, oggi più una questione di stanchezza, con qualche ragazzo con crampi.

La Sicula è venuta a giocarsi la partita; se non sei pronto e umile, disposto al sacrificio, fai fatica. Più difficile rispetto al Rieti, hanno fatto un mercato importante con sette nuovi arrivi, non è la stessa squadra del girone d’andata. Ha messo fisicità, ha lottato sulle palle sporche. Noi abbiamo palleggiato tanto, con movimenti pre ordinati, siamo riusciti a non concedere nulla. Abbiamo attaccato bene la profondità nel primo tempo, meno nella ripresa; dobbiamo essere più bravi a chiudere la partite, gestendo meglio il possesso. Le mie scelte iniziali, oltre a preservare il diffidato Bianco, erano puntate a mettere sostanza, pur senza penalizzare la qualità.

Maita e Laribi sono da inserire nei nostri meccanismi: Laribi ha giocato un gran primo tempo, dimostrando la sua classe, poi è calato alla distanza, ma non giocava da tempo; a Maita ho chiesto di lottare, di guidare la squadra ed è stato molto bravo, anche con l’assist del gol. Simeri? Deve fare questo, è il lavoro dell’attaccante. Ci lavoriamo tanto e lui si sta impegnando, non deve mollare mai. 
 
Sapevamo che il girone di ritorno sarebbe stato altro campionato; ci vuole sostanza. Questa squadra ha bisogno di esaltarsi, sotto l’aspetto mentale, di più convinzione. Il pubblico poi è fondamentale, ci ha spinto e sostenuto; questa tifoseria può vincere le partite da sola.

La Reggina? Mi ripeto, guardiamo a noi, a migliorare. Da domani testa alla partita di domenica, una gara importante lo sappiamo, non c’è bisogno di caricarla; servirà essere determinati e concentrati su quello che dovremo fare in campo, curare il dettaglio».